giovedì 14 agosto 2008

Apple Incolpata

Ciao ragazzi sentite questa storia! È incredibile come in Italia una notizia con argomento un telefono cellulare (iPhone 3G) possa occupare pagine di quotidiani eminenti (Corriere della Sera del 13-08-08), possa stare nella home page di  frequentatissimi siti di informazione (TgCom del 13-08-08, Corriere.it del 13-08-08) e essere una notizia data da un telegiornale nazionale (StudioAperto del 13-08-08). Vorremmo farvi notare la posizione della notizia apparsa ieri sul sito Tgcom.it che è stata ritenuta meno importante di una delle più grandi crisi internazionali degli ultimi anni, ma, più importante della notizia di una povera ragazza violentata a Bologna. Non è nostro compito parlare di attualità e quindi, dopo il salto, cercheremo di spiegarvi cosa sia il “Kill Switch” e come Steve Jobs passi le serate a leggere i nostri sms.
La notizia di questo fantomatico “Kill Switch” in un primo momento ci ha lasciati, sinceramente, basiti: il fatto che qualcuno possa avere l’opportunità di frugare nel nostro telefono, allo stesso modo in cui noi frughiamo in quello della nostra compagna se siamo “patologicamente” gelosi e abbiamo qualche “piccolo dubbio”, non ci è piaciuto. Proprio per nulla. Non perché crediamo che qualcuno ci spii, per carità, ma, proprio per il fatto che qualcuno (fosse anche il nostro amato “zio” Steve), volendo, possa mettere le mani sui nostri dati personali. Per una completa rassegna stampa italiana consigliamo di leggere qui.
Le cose però potrebbero stare così in un fantasioso, quanto inedito, romanzo di George Orwell su iPhone 3G: la realtà, infatti, è tutt’altra cosa. Chiariamo subito che, stando a quanto è possibile capire finora, nessuno è in grado di attingere ai dati personali presenti in iPhone 3G al di fuori del possessore o di chi, eventualmente, ci metta sopra direttamente le proprie “curiose” manacce.
Potremmo definire questo “kill switch” come una “leva” di emergenza che lo “Zio Steve” può tirare per “disabilitare“, dai vari devices touch, dei programmi potenzialmente dannosi per iPhone stesso o per la sicurezza dei dati personali in esso presenti. Come riportato dal Wall Street Journal Online, Steve Jobs ha ammesso pubblicamente l’esistenza di questa “leva” virtuale: incalzato dal cronista ha poi aggiunto che si augura di “non doverla mai utilizzare“, ma che sarebbe stato da irresponsabili non premunirsi di tale leva.
A mettere la pulce nell’orecchio dei giornalisti, che forse hanno fatto un po’ di confusione, è stato, ancora una volta, il buon “NerveGas“. Componente del Dev Team, Jonathan A. Zdziarski è autore di un libro sullo sviluppo indipendente di software per iPhone mentre un secondo volume di “indagine forense” su iPhone, che tempo fa lo ha portato a scoprire un problema di sicurezza, è in pubblicazione. Venerdì 8 Agosto 2008, NerveGas ha pubblicato sul suo blog la scoperta di “un sistema di sicurezza estrema” da parte di Apple alquanto ingegnoso:
La locationd cache, memorizzata in / var / root / Libreria / Caches / locationd /, comprende un elenco di applicazioni non autorizzate prelevato da un URL sul server di Apple durante il fix delle coordinate GPS. Viene scaricato solo un elenco, non è iPhone che va a riferire al server le Apps che abbiamo installato. Non so quando possa essere attivato questo meccanismo in futuro.
Ma il “Kill Switch” sembra non aver nulla a che fare con il processo scoperto da NerveGas. State tranquilli: il meccanismo sopra esposto “non fruga” nella vostra privacy e non vi è accesso remoto ai vostri dati personali. Come riportato da John Gruber di Daring Fireball, il fantomatico URL rimanda in realtà ad una blacklist di protezione per la Core Location, una API ultra-protetta che non tutte le applicazioni possono utilizzare. Lo si capisce anche dalla composizione dell’URL:
https://iphone-services.apple.com/clbl/unauthorizedApps
Non ci vuole la scienza per capire cosa significhi l’acronimo clbl. In ogni caso una fonte vicina ad Apple ha confermato a Gruber che l’abbreviazione sta per Core Location Blacklist. Se il “kill switch” esiste,  e parrebbe proprio di si, questa lista non ha praticamente nulla a che fare con esso. Al momento non è possibile sapere, nonostante quanto scritto da quasi tutti i giornali, in che cosa consista il “kill switch”. Ergo non c’è davvero margine per parlare di Apple Spiona e Apple Criminale. C’è spazio solo per le illazioni.
(Letto sul sito theapplelounge.com)

Che cosa pensate di questa storia? Per me il iPhone è una cosa bella perché anche noi disabili e persone possiamo usare meglio un cellulare. MI chiedo perché incolpare solo apple di privacy? per me non è giusto.
Chicco

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